"LA SCOMPARSA DI MAJORANA"
LEONARDO SCIASCIA
ADELPHI 2004 COLLANA "GLI ADELPHI"
Un'opera, questa dello scrittore siciliano natio di Racalmuto, di estesa, e per molti versi dettagliata, riflessione: tutta imperniata sulle connessioni sussistenti tra azione umana, generata da particolari individui, e scienza.
Quali i limiti che si frappongono innanzi alla volontà di conoscere?
Dubbi, inquietudini e travagli interni, saldatisi, in un arco temporale di tre decenni, nella mente e nell'animo di uno dei massimi esponenti della fisica mondiale: il siciliano, Ettore Majorana.
Scienziato, studioso, fine pensatore, intellettuale lucido e sorprendentemente abile nel carpire aspetti dell'umana esistenza, tal volta ardui da cogliere.
Il racconto intessuto da Leonardo Sciascia indaga le vicende che coinvolsero il fisico, suo conterraneo, conducendolo verso una misteriosa scomparsa, concretizzatasi il 26 Marzo del 1938: quando, a conclusione di un attravarsemanto marittimo che lo avrebbe condotto a Napoli, non mise mai piede sulla superficie del porto d'arrivo.
Suicidio o volontaria scomparsa? Due ipotesi che si sono da sempre rincorse, contribuendo all'esaltazione di una figura decisamente inquieta, alla continua ricerca di un sè stesso con il quale rapportarsi, aldilà della mera dissertazione scientifica.
Ettore Majorana decise di concedarsi dal mondo all'eta di trentun'anni, dopo aver bruciato tutte le tappe, ma sempre accompagnato da costanti dubbi, indotti da conoscenze, anche scientifiche, troppo pesanti, forse, da sopportare anche per un perspicace interprete della realtà circostante.
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